Direttiva Europea Case Green e le conseguenze sulle case italiane

Direttiva Europea Case Green e le conseguenze sulle case italiane
Luglio 14, 2023 Architetto a Firenze
Direttiva Case Green

Direttiva Europea – conseguenze sul patrimonio edilizio italiano

Direttiva Europea Case Green

Di che si tratta?

La Direttiva Europea Case Green è un documento recentemente emanato dalla Commissione europea.

Contiene indicazioni e indirizzi su come raggiungere l’obbiettivo di diminuire le emissioni di gas serra prodotti dagli edifici nel corso della loro vita.

Ogni stato membro, secondo la propria legislazione vigente e la situazione particolare e specifica del parco immobiliare nazionale, dovrà recepirla ed elaborarla seguendo le linee guida in esso contenute.

Cosa dice la Direttiva Case Green

Il primo articolo della direttiva ne enuncia il proposito: Promozione del miglioramento della prestazione energetica e riduzione delle emissioni di gas serra degli edifici.

Questo proposito dovrà essere conseguito tenendo conto delle condizioni climatiche esterne locali, delle prescrizioni relative alla qualità degli ambienti interni, in maniera efficace in relazione ai costi.

Obbiettivo Emissioni Zero

Ogni Stato Membro dovrà stabilire un piano nazionale di ristrutturazione degli edifici pubblici e privati per ottenere edifici ad alta efficienza energetica entro il 2050.

Le scadenze

Edifici ed unità immobiliari Residenziali:

  • dal 1° Gennaio 2030 la classe Energetica E
  • dal 1° Gennaio 2033 la classe Energetica D

Edifici ed unità immobiliari prorietà di Enti Pubblici:

  • dal 1° Gennaio 2027 la classe Energetica E
  • dal 1° Gennaio 2030 la classe Energetica D

Edifici ed unità immobiliari Non Residenziali diversi dai precedenti:

  • dal 1° Gennaio 2027 la classe Energetica E
  • dal 1° Gennaio 2030 la classe Energetica D

E quindi in pratica cosa succede?

Nell’ immediato non succede niente. Lo stato italiano recepirà la direttiva e dovrà emettere tutta una serie di normative per regolare questa transizione ecologica degli edifici esistenti.

Inoltre la Direttiva da indicazione di fornire degli strumenti finanziari per aiutare i singoli proprietari ad affrontare le spese necessarie all’ efficientamento.

Il singolo proprietario lungimirante può aggiornare l’attestato di prestazione energetica del proprio immobile e cominciane a fare delle valutazioni progettuali su come fare il salto di classe energetica. In questo modo non si ritroverà

Nessuno potrà vietare la compravendita di immobili di proprietà che non rispettino determinati standard energetici ma, di fatto, questa direttiva crea i presupposti per la svalutazione di tutti quegli immobili che non si adegueranno.

 

Cosa fare?

Il nostro consiglio è di giocare di anticipo, valutare energeticamente il proprio edificio facendo redigere un APE e poi consultare un termotecnico per capire quali possono essere nei prossimi 10 anni, secondo le condizioni al contorno, gli interventi che vi permettano di fare il salto di classi energetiche fino a raggiungere almeno la classe D.

Sicuramente ci saranno in futuro incentivi come sgravi fiscali o agevolazioni per l’accesso al credito e a quel punto avere già le idee chiare su come e cosa fare farà la differenza fra chi riuscirà a farlo e chi invece vedrà il proprio immobile svalutarsi, relegato alla classe energetica G

 

 

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